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La Storia

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Storia del Luogo

In epoca preistorica, nella regione cui il territorio comunale di Massa e Cozzile appartiene, la parte più bassa delle alture che orlavano il bacino del padule di Fucecchio era sporadicamente popolata da piccoli e piccolissimi insediamenti, dei quali, comunque, nessuna traccia rimane nei dintorni degli abitati attuali. Notizie più certe sugli insediamenti in Valdinievole in età preromana riguardano il confronto fra la popolazione dei Liguri, che occupava l’area a Nord della riva destra dell’Arno, e gli Etruschi, che proprio dai Liguri furono costretti a risalire questo fiume mantenendosi sulla riva sinistra sino a varcarlo in corrispondenza di Fiesole.

Anche i Romani, dopo la sconfitta degli Etruschi, dovettero fare i conti con le bellicose popolazioni liguri, avendone ragione solo dopo una lotta durissima protrattasi per quasi mezzo secolo (239 – 171 a. C.). Man mano che le legioni romane avanzavano verso settentrione il territorio così guadagnato veniva controllato favorendo l’insediamento di legionari veterani, specialmente nelle zone situate ai piedi delle alture. Esse nella zona in cui si stende il territorio massese, erano attraversate da una importante via di comunicazione, la Cassia-Clodia che univa Firenze e Pistoia a Lucca e Luni.

L’insediamento di Massa ebbe la sua origine in un’azienda agraria di età tardo-antica (III-IV sec. d.C.) situata forse dove erano state fondate le prime colonie di veterani al tempo delle guerre contro liguri e probabilmente da collocare sul luogo ove oggi sorgono le rovine della rocca del paese, il cosiddetto “catrio”. In fondo al paese attuale, invece, sorse, in era cristiana, la pieve una delle più antiche ed importanti della Valdinievole.

In epoca longobarda e carolingia, sino a dopo il Mille, il territorio di Massa e Cozzile si trovò incluso nella sfera di influenza lucchese e finì sotto il controllo di una delle famiglie feudali erede degli “arimanni” longobardi che, all’epoca della lotta contro i Bizantini, avevano controllato il confine fra la Valdinievole longobarda e il Pistoiese rimasto in mani greche.

Con gli ultimi anni del XII secolo e i primi del XIII a Massa si costituì un comune rurale, che dapprima si contrappose ai signori feudali, più tardi si sostitui a loro nella gestione del potere locale, sempre restando nell’ambito dell’influenza di Lucca. Fu probabilmente in questo periodo che fu fondato il castello di Cozzile, e a partire da questo periodo il comune ricevette la doppia denominazione che ancora oggi gli rimane.

Verso la fine del Duecento il territorio massese si arricchì del castello di Verruca, già pistoiese, preso dagli uomini di Massa e successivamente indebolito e abbandonato dagli abitanti, che si trasferirono in Cozzile. Il potere e l’influenza della pieve furono ridimensionati: da essa si staccarono Buggiano e Vellano erette in parrocchie autonome.

La tragica catena di avvenimenti che seguì alla morte di Castruccio Castracani (1328) determinò per Lucca la perdita di gran parte della Valdinievole e con essa anche del comune di Massa e Cozzile e del suo territorio. Approfittando della sua posizione strategica e della sua relativa distanza dalla città dominante, esso riuscì a strappare a Firenze numerose concessioni e privilegi e un’autonomia assai ampia. Nel suo territorio venne costituita una podesteria autonoma con competenze piuttosto estese in materia civile che, formalmente dipendente dalla podesteria della vicina BuggianoBuggiano, era di fatto indipendente e tale rimase fino alla fine del Settecento, quando con le riforme leopoldine, essa fu definitivamente unita a Buggiano. Rimase a Massa l’indipendenza amministrativa: sotto il governo francese e poi sotto il restaurato Granducato lorenese dopo il 1814 Massa e Cozzile restò comune autonomo.

In antico, quindi, questo territorio era composto da tre comunità, come testimoniano i simboli che ancora oggi compaiono sullo stemma comunale: Massa rappresentata da una mazza ferrata, Cozzile identificata con un giglio; Verruca, già castrum bizantino, caratterizzata da una croce greca, la cui traccia sopravvive oggi solo nello stemma comunale.

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